Il comunismo ai tempi della pandemia Covid 19
Inutile cercare qualcosa da dire che non sia stato detto. La nostra gente, almeno in maggioranza, ha imparato una nuova disciplina, inusitata e lontana dal carattere italico, così individualista. Ho scritto apposta con la C maiuscola, non si avesse a offendere. Anche se non se la merita per nulla. Usciamo da tempi in cui la parola odio serpeggiava a destra e a manca. Oggi ci ritroviamo tutti guardandoci l’un l’altro prima con un po’ di circospezione, poi con un po’ di affetto. E poi ci scambiamo un grande abbraccio virtuale. Anzi, negli ultimi giorni non ci guardiamo proprio se non attraverso media tv e social. Ma il filone dell’orgoglio italiano ci lega con una forza inaspettata. E lo stesso popolo cinese, che ci ha inondato, almeno così pare, all’inizio, con questo morbo. E che ora ci sta aiutando sia con l’esperienza di chi ne è uscito o ne sta uscendo, a oggi solo 4 contagi, sia con interventi reali e pragmatiche interferenze positive e auspicabili, di equipe